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Periodica: Noemi, Emma e le altre






Mannaggia!

Quel dannato, periodico, problema delle 'femministe che difendono l'amico loro', che ogni tanto si ripropone, proprio come l'influenza, il mal di testa o, peggio ancora, un cibo indigesto.

Che occasioni sprecate!

Viene da chiedersi se a pesare di più nell'esistenza di queste donne sarà la sindrome, tutta 'maschile', del 'Dottor Jekyll e Mister Hyde', o quella, viceversa troppo 'femminile', cosiddetta 'della Crocerossina' e che esige sempre dalle donne un discreto grado di conformismo e, soprattutto, di adattabilità: 'al contesto', alle 'multinazionali', 'alla memoria di mamma e papà ', al 'favore', alla 'raccomandazione' che, 'col cuore in mano', ti chiede 'l'amica dell'amico' ("Ti prego, l'ultima! Poi basta!").

Chi lo sa.

E se tutto non fosse altro che un gigantesco lavorare in proprio per 'semplicemente migliorare se stesse'?

Roba da guardare e riguardare in loop, per anni, il (solo apparentemente) troppo fantasioso film di Coralie Fargeat, The Substance, per capirci tutti e tutte qualche cosa.

Se fosse quella, stringi stringi, alla fine 'la sostanza'?

E non sarà il caso, invece, di fare attenzione, ogni tanto, al come, al perché, al dove, e non soltanto al chi?

I 'contenuti' si chiamavano una volta.

Nel senso che, per quel che riguarda l'Annuale Concertone di Capodanno, detto pure il TDI ('Temuto dalle Istituzioni') per la quantità e il grado di polemiche che si porta appresso, neanche Sanremo lo batte, ci sta eccome 'la sacrosanta difesa del lavoro dell'artista', che non deve essere escluso una volta che è stato chiamato, non foss'altro perché non fa più in tempo a 'svoltare' le Festività.

Parliamone.

Così come del 'no alla censura'.

E d'accordo pure sul fatto che se l'Istituzione non ha consulenti all'altezza di distinguere un testo dall'altro, un(') artista dall'altro(a), il problema è suo, e ci si penserà alle prossime elezioni, perché anche di questo è fatta la politica, tutto vero, verissimo.

E però dovrebbe valere sempre, per tutti, questo stesso ragionamento, non solo quando l'artista in questione è amico tuo, o ti fa 'tenerezza', perché 'l'ho visto crescere, mamma mia!', 'oppure perché è il marito dell'amica mia!', o perché 'ha avuto tanti problemi!', o semplicemente perché 'lo conosco da trent'anni!'', o ancora perché 'poraccio, c'ha avuto 'a malattia!', o è di 'scuderia".

O no?

Che peccato, signora mia! Che occasioni sprecate! Che inutili vite! Che horror!


nella foto, Manifesto del film 'The Substance' di Coralie Fargeat

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